L’efficacia di un trattamento antitarlo dipende direttamente dall’accuratezza delle indagini diagnostiche sui beni da disinfestare: solo in questa maniera si riescono a individuare esattamente l’entità del degrado e le specie da abbattere.
Su queste premesse, il Centro Italiano Antitarlo fornisce servizi di indagini diagnostiche su strutture architettoniche in legno, solai, travi e complementi di arredo tramite prove dirette, assicurando rapidità di esecuzione, contenimento dei costi e limitazione delle attività di restauro.
Quali sono le indagini che consentono di identificare un’infestazione da tarli? E quali parametri vanno a misurare?
Il rilievo delle strutture permette di acquisire informazioni relative ai materiali, alle orditure, alle tecnologie costruttive del bene, in maniera tale da costruire il quadro di insieme del contesto in cui si andranno ad effettuare i trattamenti antitarlo.
Questo tipo di rilievo consente di identificare e quantificare i degradi superficiali per poi valutare lo stato di conservazione del bene.
Le minacce più grandi si nascondono in quello che è celato allo sguardo. La termografia applicata ad alcune strutture consente di individuare tutte le intelaiature di supporto, fornendo preziose informazioni sulla struttura non a vista, come per esempio la presenza di sfibrature deviate, nodi e fori di sfarfallamento. È attraverso questo mezzo diagnostico che si riesce a facilitare la valutazione preventiva di tempi, costi e modalità di intervento.
Si tratta di una tecnica rapida, non invasiva e dai risultati immediati che misura i livelli di umidità su superfici in legno. Il riscontro di valori di umidità elevati rappresenta un chiaro indizio di degrado e di presenza di un’infestazione di tarli.
Il monitoraggio microclimatico consente di monitorare le condizioni ambientali di conservazione del bene ligneo su cui si sta diagnosticando la presenza di tarli e l’estensione dell’infestazione, evidenziando le aree maggiormente critiche del sistema ambientale in cui questo si trova.
Questa indagine consente di valutare la presenza di disomogeneità dei materiali, evidenziando le gallerie scavate dai tarli ed eventuali aree particolarmente danneggiate da questi insetti xilofagi.